Arte creativa e benessere mentale

Cami Ruohonen e Kristýna Ilek del "Dare to Care Art Collective" hanno intervistato Michela Pessot su creatività e salute mentale. Michela Pessot è medico e psichiatra specializzato in medicine complementari come la fitoterapia (cura con piante ed erbe) e l'omeopatia. Si occupa di diverse patologie mentali, tra cui disturbi psichiatrici, malattie cronico-degenerative, condizioni oncologiche e disturbi comportamentali nei bambini e negli adolescenti. Inoltre, Michela ha fondato l'Hildegarda Medical Center a Torino, in Italia, dove pratica il suo approccio olistico alla guarigione.

Qual e' la tua relazione con benessere mentale e arte?

Il mio rapporto con la salute mentale e l’arte è antico e ricco di corrispondenze. Mia zia Anna, in giovane età, incominciò a star male psichicamente. La diagnosi fu di disturbo schizofrenico, una delle patologie psichiatriche più gravi caratterizzate dalla destrutturazione e disgregazione dell’Io. Quando mia zia Anna si
ammalò io non ero ancora nata. Era bella e creativa, frequentava l’Accademia delle Belle Arti di Torino e dipingeva molto bene. La malattia, purtroppo, come spesso accade, interruppe il corso della sua vita. I miei ricordi di lei sono ambientati in manicomio, erano quelli i luoghi dove, in quegli anni, venivano ricoverati i
pazienti psichiatrici gravi che non riuscivano ad integrarsi nella società. Altri ricordi sono legati ai suoi bellissimi quadri appesi alle pareti della mia casa d’infanzia. Ho intessuto con lei un rapporto bello e sereno attraverso la mia infanzia e adolescenza e quando frequentavo il liceo Anna lasciò questa esperienza
terrena ma regalò a me una traccia, la trama dell’arte e della salute psichica che fino ad adesso mi ha accompagnato.
Durante le scuole medie mi appassionai moltissimo all’arte, frequentavo anche corsi pomeridiani organizzati dalla mia insegnante di arte e sognavo di iscrivermi al liceo artistico. Purtroppo non fu così per scelte della mia famiglia, forse preoccupati dalla storia della zia Anna. Diventata adulta, ormai medico e
psichiatra ho trovato un angolo di paradiso in un atelier lungo il nostro fiume Po, dove Elisabetta Ajani, docente all’Accademia delle Belle Arti di Torino, insegnava acquarello e scultura e così ho ripreso a studiare arte.
Quelle ore di arte poco per volta sono diventate la mia linfa vitale che mi permetteva di ricentrarmi, ritrovare me stessa, credere nel futuro e sognare dopo le lunghe e faticose ore di lavoro come psichiatra.
Potevo essere libera di creare, dipingere scolpire… Da lì il passo fu breve e portai le ore di arte all’interno del reparto di psichiatria per far lavorare i pazienti
ricoverati. In particolare percepii che il lavoro creativo migliore era la manipolazione e la scultura con l’argilla. Questa tecnica più istintiva, spontanea e arcaica permetteva a loro di proiettare i loro sentimenti e emozioni sull’opera in corso, donando conforto, ad esempio era frequente osservare la creazione di mostri
e figure immaginarie che rappresentavano le loro paure e angosce ma anche la creazione di monili e vasellame.

Ci puoi spiegare, in base alla tua esperienza, come agisce la creatività?

E’ risaputo che le facoltà intuitive e creative sono legate all’emisfero destro del cervello. Tuttavia durante i miei studi di medicina e poi di neurologia e psichiatria non ho trovato ricerche significative su come la creatività si sviluppa e si organizza da un punto di vista anatomo-fisiologico.
Le neuroscienze, negli ultimi decenni, differentemente da quanto si credeva in passato, hanno dimostrato la plasticità del cervello. Anche in età adulta e avanzata siamo in grado di creare e rimodellare le sinapsi cerebrali in modo da rispondere all’ambiente esterno.

Inoltre, Il DNA, a differenza di quanto si è creduto fino al secolo scorso, non è predeterminato e immutabile ma grazie alle proteine istoniche, che intervengono coprendo o scoprendo geni in relazione a stimoli esterni e interni, può esprimere sequenze di DNA differenti che possono essere adattative o disadattative.
Pertanto più stimoli positivi abbiamo (arte, musica, contatto con la natura, ecc) più tendiamo ad attivare sequenze di DNA che portano alla trascrizione di proteine che presiedono alla formazione di sinapsi con fini adattativi e creativi. Purtoppo vale anche il contrario ansia, paura, deprivazione e esperienze traumatiche promuovono, tramite le proteine istoniche, la modificazione di sequenze di DNA da trascrivere in senso disadattativo. Le neuroscienze hanno dimostrato che queste modificazioni delle sequenze di DNA coperte o non dalle proteine istoniche sono trasmissibili alle generazioni successive.
Intuizione e creatività sono il risultato di una mente molto plastica.
La creatività è una forma di energia. La creatività ha le sue basi fisiologiche nella capacità di procreare.
Procreare figli, ma anche idee, vestiti, arte, musica… Questa forma di energia è tanto più sviluppata quanto più nella prima infanzia siamo stati sottoposti a
molteplici stimoli creativi (arte in senso lato). Il numero di neuroni (le cellule cerebrali) e il numero di sinapsi (i collegamenti tra cellule nervose) che si creano durante l’infanzia è impressionante: nasciamo con circa 100 miliardi di neuroni, ognuno dei quali possiede 2500 sinapsi. A 3-4 anni di vita ogni neurone ha
15.000 sinapsi.
Gli artisti hanno le funzioni cerebrali legate alla creatività molto sviluppate, tuttavia, queste capacità possono essere incrementate tramite particolari tecniche meditative.

L’energia creativa, e questo lo confermo in quanto psichiatra e artista, è caratterizzata dalla ciclicità. L’atto creativo è l’espansione, è la crescita di un essere umano, di un progetto, di un’opera, a cui segue inevitabilmente il lutto che caratterizza ogni realizzazione.
Per continuare a creare bisogna esser consapevoli che è necessario ogni volta attraversare una morte simbolica e il suo lutto. Se chi crea si oppone a questo movimento manifesterà disagio psichico.
La saggezza della natura ci deve guidare in questo percorso. La natura è caratterizzata da cicli di morte e rinascita, di espansione e contrazione, pensiamo agli alberi, al dischiudersi delle gemme in primavera, alla loro fioritura e poi al rigoglioso crescere del fogliame… e alla caduta delle foglie in autunno. La maggior
parte degli alberi in autunno sviluppa le gemme che nel lungo inverno rimarranno in quiescenza, pronte a dischiudersi in primavera.
Spesso le personalità degli artisti sono ciclotimiche, direi che è quasi necessario avere un temperamento ciclotimico per creare. Questi tratti di personalità sono caratterizzati da alternanza di periodi di innalzamento del tono dell’umore a periodi di deflessione del tono dell’umore. Anche qui, dobbiamo imparare dalla natura: gli alberi ci suggeriscono, alla fine di ogni processo creativo, di preparare le gemme per una nuova creazione e rinascita.

Solstizio

Chi e' il tuo paziente tipo?

Da quando ho aggiunto alla prima specialità in psichiatria, la specialità in omeopatia e fitoterapia, e avendo approfondito la nutrizione, i miei pazienti sono eterogenei.

Molte persone si rivolgono a me per intraprendere un percorso di cura ed effettuare una vera prevenzione, impostare una corretta alimentazione e le cure omeopatiche personalizzate al fine di evitare patologie oncologiche, autoimmuni o croniche degenerative. La medicina omeopatica tramite lo studio di tutta la
storia clinica e personale del paziente e la prescrizione del rimedio costituzionale è in grado di mantenere le persone in stato di salute e allontanare l’esordio di patologie a cui il paziente è predisposto. Il rimedio omeopatico va ad attivare la complessa rete del sistema psiconeuroendocrinoimmunologico.
Altre persone mi contattano, ovviamente, per disturbi psichici da lievi a gravi. Seguo, inoltre, bambini con disturbi del comportamento.
Continuare gli studi di medicina per trovare strade di guarigione per il disagio psichico efficaci e che non conducessero la persona ad un lento e progressivo declino è stata la mia missione. L’omeopatia si è dimostrata uno strumento straordinario per la cura del disagio psichico.
In relazione alla mia formazione presso la Clinica Omeopatica Oncologica Santa Croce di Orselina (Locarno), diretta dal Dott. Dario Spinedi, seguo anche molti pazienti con patologie oncologiche e autoimmuni.

Lavori con gli artisti?

Si, con una netta prevalenza di musicisti.
Ho strutturato, nell’ultimo periodo dei workshop per artisti al fine di lavorare sull’equilibrio psicofisico e per aumentare la creatività.

Gustave Moreau - Angel Traveller (wc) - (MeisterDrucke-195522)

Qual è la tua relazione con lo sciamanesimo? come lo usi nella pratica?

Da sempre sono stata incuriosita dalle tecniche di guarigione sciamanica utilizzate dai popoli antichi, in particolare le tradizioni degli sciamani della Siberia e dell’America del Nord. Avevo letto libri e trattati a riguardo.
Nel 2017 ho incontrato, grazie a una psicologa mia amica, Martina, Nello Ceccon, ingegnere ma anche docente, di tecniche sciamaniche, della Foundation for Shamanic Studies fondata dall’antropologo Michael Harner. Con lui ho intrapreso un percorso che dura tutt’oggi di studio e pratica delle tecniche di guarigione
sciamanica. In alcune situazioni in cui sono presenti blocchi psicologici il ricorso a queste tecniche può essere estremamente utile. Le tipologie di intervento che amo di più sono la tecnica del “recupero dell’anima” insegnata magistralmente anche da Sandra Ingerman (1), la tecnica del “Guardiano del Sogno” e le
tecniche del sognare sia per migliorare il sonno, sia per fare sogni lucidi. Tutte le tecniche sciamaniche da me apprese sono utili, non solo per portare guarigione dentro di sé, ma anche per aumentare la creatività e far fluire la nostra energia. Le pratiche sciamaniche si amplificano quando si possono praticare in gruppo “ il cerchio sciamanico”.
Come scrivono i medici J.E. Pizzorno e M.T. Murrey : “sin dai tempi antichi gli uomini primitivi hanno riconosciuto l’incredibile potere dell’inconscio. Per migliaia di anni gli sciamani hanno utilizzato lo stato di trance per coinvolgere gli aspetti più nascosti del subconscio del paziente… Nella medicina moderna è stato documentato che le guarigioni di tipo sciamanico che coinvolgono stati alterati di coscienza possono portare a incredibili remissioni spontanee” (2)

Mantenere un sano rapporto con la creatività può essere difficile quando gli artisti affrontano problemi come la precarietà finanziaria e la concorrenza tossica. puoi dare qualche consiglio agli artisti che vorrebbero una felice carriera nell'arte?

Sicuramente le difficoltà economiche e la competizione possono prosciugare la vena creativa degli artisti.
Consiglio agli artisti di non perdere la loro “parte bambina”, di mantenere la loro “creatività fanciulla” e quindi di mantenere una forma di gioco con l’arte.
Nella loro attività quotidiana durante l’atto creativo devono sentirsi liberi e praticare il non giudizio e il distacco dal risultato. Queste disposizioni d’animo dovrebbero essere allenate praticando tecniche meditative e, anche se può sembrare strana questa mia affermazione, con la disciplina.
L’arte è una forma di meditazione e richiede di essere esperti nella meditazione, inoltre l’atto creativo richiede disciplina al fine di non distruggere il suo creatore.
Per disciplina intendo disciplina di vita, sana alimentazione, attività fisica e meditazione.
Ci sono moltissime forme di meditazione e ognuno è libero di scegliere quella più idonea.
Così scrive Sandra Ingerman: “sviluppare uno stato di coscienza attraverso l’arte richiede pratica e disciplina e anche equilibrio. E’ necessario limitare l’anima egoica. Una volta creato questo equilibrio, si apre la porta del cuore e l’oggetto creato può assumere livelli espressivi meravigliosi, perché l’apertura di questo canale consente all’ispirazione di scorrere dentro di noi dall’anima universale… (3)
Ultimo ma non meno importante è il contatto con la natura. Per me la natura è una immensa fonte di rigenerazione e di ispirazione. Camminare nei boschi, in luoghi poco frequentati dove la natura sia sovrana è di grande aiuto per rasserenarsi e aumentare la creatività.

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L'arte dà un grande contributo al benessere sociale, come possono gli artisti migliorare il proprio benessere attraverso la propria arte?

Per rispondere a questa domanda mi ispiro al culto vedico di Sakti ovvero al culto di varie forme dell’energia universale personificate come Dea. Sakti significa potere, forza, energia femminile. Essa rappresenta il principio creativo primario sottostante il cosmo, la forza energizzante di ogni manifestazione
divina. (4)
Una personificazione di questa energia è la Dea Kali. La Dea distrugge le forme del male, e’ distruzione a cui segue la creazione. Kali ha 4 mani: delle due di sinistra una regge una testa tagliata, che indica l’annientamento delle forze egoistiche, l’altra regge la spada della distruzione fisica con cui la Dea recide il
filo della prigionia delle forma… il mondo di Kali è perciò un eterno flusso vivente, una sequenza di cicli di apertura e chiusura in cui tutte le cose emergono e scompaiono nuovamente. La Dea è l’immagine archetipica della nascita e della morte, di colei che dà e distrugge la vita. Essa incarna i principi vitali dell’universo visibile, con le sue molteplici facce, generosa, crudele, creativa, distruttiva, amorevole o indifferente… (4)
In un periodo della mia vita particolarmente turbolento, in cui era necessario distruggere tutta una serie di comportamenti e nozioni, avevo raccolto moltissime immagini di Kali da cui era scaturita una scultura con l’argilla che mi ha accompagnato per molti anni fino a trasformazioni avvenute.
Pertanto consiglio agli artisti di mantenere la propria verità, limitare l’ego e accettare come spiegato all’inizio dell’articolo la ciclicità della creazione all’interno di se stessi con le proprie luci e ombre. Limitare l’ego in questa società che tende a svilupparlo al massimo non è semplice. Consiglio di praticare tecniche spirituali che coltivino l’amore verso gli esseri, la compassione e l’aiuto reciproco.

Potresti esemplificare un'arte terapia che un artista potrebbe applicare alla propria pratica?

Creare la propria guarigione con la propria arte! Assolutamente si può fare!
Sicuramente le tecniche di arte terapia per gli artisti devono essere il più libere possibile. Meglio utilizzare tecniche completamente diverse da quelle utilizzate nella propria attività artistica quotidiana e lavorare al tempo stesso con ritualità e gioco come i popoli primitivi. Per gli antichi l’arte rupestre era, probabilmente,
utilizzata per ritualizzare ed esorcizzare eventi, sfide quali ad esempio la caccia, i cambiamenti atmosferici, ma anche per connettersi con forze primordiali e con le divinità (5) ecc.
A scopo terapeutico è necessario ricollegarsi a quest’arte arcaica. Tecniche d’arte terapeutiche per gli artisti possono essere la scultura con argilla, la produzione di vasellame, arte tessile, i filati, ma anche qualsiasi tecnica libera da preconcetti e giudizi.
Creare oggetti rituali dove proiettare le proprie angosce, paure, sentimenti, sogni e desideri, può promuovere il benessere psichico. Sto lavorando a workshops dove l’arte e le tecniche sciamaniche si intersecano per trasmettere benessere psichico.
Porto un esempio di arte utilizzata dagli sciamani per curare, come scrive Hank Wesselman (3); gli sciamani Ulcchi della Siberia viaggiano nella “realtà non ordinaria” per incontrare animali di potere in grado di portare guarigione al malato. lo sciamano commissione a uno scultore del villaggio l’immagine dell’animale di potere a lui apparso, ad esempio l’orso. L’immagine dell’orso diventa veicolo del potere spirituale dell’orso quindi lo sciamano infonde nell’immagine o nella scultura il potere dell’orso. La scultura sarà messa in casa del malato e porterà guarigione.
La tradizione dell’arte curativa è presente nella maggior parte delle culture sciamaniche.
Un altro esempio gli indios Kuna di Panama costruiscono bambole medicina di legno, chiamate ucho, durante le cerimonie di recupero dell’anima. Sono ricavate da alberi sacri e fabbricate e benedette dagli uomini di medicina. In questo modo queste statue sono in grado di riportare pezzi di anima. Sono esempi provenienti dal mondo sciamanico ma ricchi di suggestioni per gli artisti.

Sei un tipo di psichiatra molto particolare, specializzato in erboristica, per questo hai pazienti in tutta italia. esiste un rimedio naturale che può migliorare la creatività?

Sicuramente tutte le piante definite toniche adattogene. Queste piante sono state tra le prime utilizzate nell’antichità. Citate negli antichi manoscritti della medicina tradizionale cinese, risalenti al 2000 a.C., le piante toniche adattogene si definiscono tali, poiché, in relazione alla loro composizione chimica, hanno
sull’organismo un’azione molto particolare. Agiscono a livello del sistema PNEI e cioè a livello psico-neuro-endocrino-immunitario.

Sono piante che portano equilibrio, energia e stabilità. In medicina tradizionale cinese si dice che vanno a riequilibrare l’asse CUORE-RENE , FUOCO-ACQUA, nonché a tonificare il Qi ovvero la nostra energia vitale e a tonificare i 5 organi vitali (cuore, polmone, milza, reni, fegato). Il loro potere si eplica anche nel temperare il temperamento ciclotimico.

Tra tutte le toniche adattogene quelle che ritengo maggiormente utili sulle funzioni artistiche sono la RHODIOLA ROSEA e la WHITANIA SOMNIFERA.
La RHODIOLA ROSEA fa parte della famiglia delle Crassulaceae. Cresce nelle zone montagnose e fredde della Siberia, delle Alpi e dei Pirenei. Detta anche “radice d’oro” o “radice di rosa”. Il nome deriva dal fatto che la sua radice profuma intensamente di rosa. E’ una radice vivacissima che germoglia molto facilmente.
La Rhodiola rosea regolarizza il tono dell’umore, grazie all’azione sui neurotrasmettitori noradrenalina, dopamina e serotonina, nei tratti nervosi coinvolti nella regolazione dell’umore e dell’ansia: amigdala, ippocampo, ipotalamo e mesencefalo.

La WHITANIA SOMNIFERA fa parte della famiglia delle Solanaceae, è diffusa in India, cresce anche in Sud Africa e in Asia orientale. Da noi sono reperibili solamente le preparazioni a base di radice. Il nome in sanscrito della Whitania “Ashwagandha” significa odore di cavallo poiché si dice conferisca all’uomo la
forza e il vigore di un cavallo. Detta anche Ginseng Indiano. Ha azione dopaminergica e GABAergica, quindi ansioltica.
il GABA o acido gamma amminobutirrico è una molecola endogena cioè prodotta da noi ed è il principale neuromodulatore del sistema nervoso centrale. E’ la nostra molecola ansiolitica. I comuni farmaci ansiolitici per effettuare il loro effetto si legano ai recettori per il GABA all’interno del sistema nervoso centrale.
Molte piante adattogene e non solo possiedono un’azione gabaergica e quindi sono in grado di donare serenità e calma. Tuttavia sottolineo un concetto importante i farmaci utilizzano sempre, per produrre i loro effetti, i nostri recettori i quali a loro volta esistono perché noi produciamo sostanze per quei recettori.
Un’altra pianta interessante per gli artisti è la PASSIFLORA INCARNATA, famiglia Passifloraceae, non fa parte delle piante toniche adattogene ma le sue caratteristiche chimiche ne fanno una pianta adatta a temperare la passione e gli slanci creativi. Il nome della pianta suggerisce la passione di Cristo, poiché nel suo fiore sarebbero simboleggiati gli strumenti della crocefissione di Cristo. Anch’essa ha, tra le varie azioni, azione gabaergica e quindi ansiolitica.

Un’altra pianta, che al suo interno ha molecole triterpeniche, caratteristiche delle piante toniche adattogene, è la MAGNOLIA OFFICINALIS. Famiglia delle Magnoliaceae . Le molecole triterpeniche sono sostanze in grado di raggiungere rapidamente le parti più arcaiche e antiche del cervello con un’azione sulla
psiche e sul sistema endocrino. E’ una pianta molto interessante, si utilizzano le gemme in gemmoterapia e a la corteccia come soluzione idroalcolica. E’ una piante del cuore e del cervello e si dice in grado di connetterci con il nostro sé superiore. Grazie agli alcaloidi magnololo e onochiolo è in grado di muovere
l’energia vitale e rasserenare come la bellezza dei suoi fiori all’inizio della primavera e per noi all’inizio del processo creativo.

Qual è la tua opinione sul rapporto tra psichiatria e psichedelia?

La mia esperienza di psichiatra mi ha fatto vedere chiaramente quanto le droghe e le sostanze psicoattive danneggino il cervello e possano slatentizzare disturbi psichici.
E’ vero che le sostanze aprono le porte della percezione ma sono scorciatoie molto pericolose.
Tutte le sostanze psicoattive possiedo al loro interno alcaloidi. Gli alcaloidi sono sostanze che a piccole dosi, determinano rapidamente reazioni farmacologiche nel nostro organismo soprattutto a livello del sistema nervoso centrale.
Tuttavia se queste sostanze sono attive significa che a livello del nostro sistema nervoso centrale sono presenti recettori per queste droghe, ma questo, come già spiegato, vuol dire che noi stessi, per primi, produciamo sostanze che si legano a questi recettori. Pertanto qualsiasi effetto delle sostanze lo possiamo ottenere anche noi con determinate pratiche senza assumere sostanze.
Il mio percorso sciamanico mi ha insegnato che si possono raggiungere stati alterati di coscienza con svariate tecniche che portano a profonde intuizioni e aumento delle capacità creative. Il suono del tamburo stesso, suonato durante i riti sciamanici, è un potente strumento per indurre uno stato
cerebrale, caratterizzato all’elettroencefalogramma dalla presenza di onde theta, in cui gli impulsi cerebrali vanno da 4 a 7 Hz, stato cerebrale profondo e riflessivo simile al sogno. (3)

Piante

Per concludere cito una frase di uno dei miei artisti preferiti, non a caso molto onirico, Odillon Redon “Ho letto da qualche parte che la capacità di porre in un’opera più significato di quanto ci si ripromettesse e di superare con un risultato imprevisto, è data soltanto a persone del tutto leali e sincere, a chi ha nell’anima qualcosa in più della propria arte. Lo credo anch’io; occorre la preoccupazione della verità forse il dono della pietà o della sofferenza.” (6)

Con gratitudine riporto una frase del mio analista commento ad un mio quadro:
“Così dobbiamo essere grati all’arte e agli artisti, questi moderni “alchimisti” che, attraverso la loro “malattia creativa”, ci aiutano a comprendere e a sperare” Ugo Fama.

Articolo scritto per Dare to Care, new collective focusing on mental health care in creative art, collettiva di artisti per la salute psichica.
Sono rimasta molto colpita ed entusiasta del progetto di Dare to Care e sulle loro iniziative

Michela Pessot
Medico Chirurgo
Specialista in Psichiatria
Omeopata e esperta in Medicine Complementari

(1) Sandra Ingerman: “Il recupero dell’Anima. Tecniche sciamaniche per risanare il Sé frammentato”. Edizioni Crisalide
(2) J.E. Pizzorno, M.T. Murrey:”Trattato di Medicina Naturale”. Red Edizioni
(3) Sandra Ingerman, Hank Wesselman:”I segreti degli sciamani. Il risveglio al mondo degli spiriti”. MACRO Ed.
(4) Ajit Mookerjee:”KALI. LA DEA DELLA FORZA FEMMINILE”. ARTE E IMMAGINAZIONE. Red Edizioni
(5) Maria Gimbutas: “Il linguaggio della Dea”. NERI POZZA
(6) Odilon Redon:”A se stesso”. Abscondita

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SIATE FELICI!

STRESS, PAURA E ANSIA  COME INFLUENZANO IL SISTEMA IMMUNITARIO

PIANTE ANTISTRESS

Scrivo questo articolo poiché sono preoccupata riguardo alle notizie che vengono divulgate da televisione e giornali; da come i mass media in generale affrontano l’argomento dell’epidemia. Pertanto, voglio fornire spunti di riflessione sull’impatto che l’ansia e la paura hanno sul nostro sistema immunitario.

Non è questa la sede per affrontare l’argomento su ciò che viene divulgato e su ciò che, invece, è la verità. Mi sto documentando in maniera molto approfondita e magari uscirà un articolo su questo argomento. Faccio notare, però, che si parla molto dei numeri dei positivi ma non viene quasi mai detto che, circa, il 95 % dei contagiati è asintomatico o ha lievi sintomi.  Inoltre, il primo grande studio sul CoV2019, condotto in Cina e divulgato da Giovanni Maga, direttore dell’istituto di Genetica Molecolare del Consiglio Nazionale delle ricerche di Pavia  conferma la ridotta morbilità e letalità del virus. Da questo studio emerge che Il 95% dei pazienti guarisce senza gravi complicazioni. Vengono taciuti ad arte, i dati sulla letalità delle infezioni da batteri resistenti agli antibiotici che causano, secondo l’OMS , 50.000 decessi in  Europa  Stati Uniti. Sempre l’OMS  riferisce che, senza interventi  efficaci , nel 2050 le infezioni batteriche potrebbero essere  responsabili  della morte di 10 milioni di persone all’anno (L. Decastelli; A. Dondo; Antibiotico-resistenza: definizione e inquadramento. Torino Medica GENNAIO 2019) . Queste infezioni sono, in particolare, molto gravi negli ospedali e nei reparti di terapia intensiva dove causano parecchi decessi. Detto questo,  l’informazione pubblica, quasi mai, divulga notizie sull’alimentazione adeguata o lo stile di vita da condurre per aumentare le difese immunitarie e per essere in salute.

Cito a riguardo un bellissimo scritto dI Ghandi : “Io mangio troppo:soffro di indigestione, vado da un medico, lui mi dà delle medicine, sono guarito. Mangio troppo di nuovo, di nuovo prendo le pillole. Se non le avessi prese, in primo luogo, avrei sofferto la punizione che meritavo, e non avrei mangiato troppo una seconda volta. Il medico è intervenuto, e mi ha aiutato a viziarmi. Certo, con questo il mio corpo si è sentito più a suo agio: però la mia mente si è indebolita..”.

M.K. GANDHI

E… possiamo sorridere sull’umanità …o forse no … leggendo un altro scritto tratto da un bellissimo libro di uno dei più grandi medici omeopati dell’800. Convertitosi all’omeopatia, in virtù del fatto che questa medicina l’aveva strappato alla morte, molto vicina ,per tubercolosi.

Così scriveva nel nell’agosto del 1849  C.M.F. von Boenninghausen, parlando dell’epidemia di colera che colpì l’Europa nella prima metà dell’800: “Riguardo all’epidemia di colera che adesso imperversa, […] è stato dimostrato, senza alcun dubbio, che nulla più della paura per questa malattia ne favorisce la diffusione […] il primo dovere deve essere quindi quello di rimuovere tutto ciò che può provocare paura o ansia … Tra questi provvedimenti possiamo annoverare le quarantene, gli avvisi di allarme e forme insolite di funerali, come tutte quelle misure e procedure che presentano agli occhi del pubblico questa malattia come particolarmente dannosa e letale […] anche l’istituzione di ospedali per il colera si è dimostrata deleteria […] perché il trasporto dei pazienti in questi luoghi fa progredire di una fase la malattia […]

“All’avvicinarsi, oppure alla vera esplosione di una epidemia di colera, dovremmo quindi consigliare con urgenza ed attenzione di evitare qualsiasi cosa che tende a provocare scoraggiamento, paura, terrore e ansia.” (8)

Da molto tempo mi occupo di psiche e malattie. Anni di studio e osservazione su malattia e guarigioni, in situazioni  acute e croniche.

Mi appare sempre più chiaro come la nostra psiche sia in grado di influenzare il nostro stato di salute, nel bene e nel male, come può favorire la guarigione o la riacutizzazione di patologie croniche.

La Medicina Tradizionale Cinese con grande saggezza, nel 1000 a.C., dichiarava che tutte le malattie hanno la loro origine nello Shen. L’ideogramma dello shen, di difficile traduzione nelle lingue occidentali, significa letteralmente: spiriti-principio vitale. Le malattie originano dal nostro principio vitale, dalla nostra anima/psiche. Inoltre, per la dottrina cinese, l’uomo partecipa all’ordine sociale e cosmico. La mancanza di equilibrio dell’uomo e danche di ogni singolo individuo  si ripercuote sull’ordine sociale e universale.

Pertanto noi siamo i principali artefici della nostra salute e della salute del pianeta. Equilibrio in terra come in cielo. L’equilibrio di ognuno di noi influenza il cielo e la natura e viceversa.

Portare equilibrio e guarigione a noi  stessi significa portarlo all’interno della nostra famiglia, della nostra città, della nostra società e a livello del pianeta.

Detto questo andiamo a considerare l’impatto che la paura ha sulla nostra psiche e sul nostro corpo.

Noi, medici omeopati, sappiamo molto bene che è necessario intervenire con rimedi omeopatici opportuni, sia su traumi fisici che su traumi psichici. Stati emotivi come la paura inducono importanti modificazioni neurofisiologiche tali da determinare, a distanza di mesi o anni, importanti patologie.

Si è notato un aumento delle patologie oncologiche in popolazioni vittime di eventi stressanti quali terremoti, alluvioni e altre calamità naturali di grado intenso.

Stress, paura e depressione sono condizioni ed emozioni diverse che, attraverso circuiti neuroendocrini, portano ad un indebolimento del sistema immunitario.

Andiamo ora ad analizzare i meccanismi con i quali la paura e lo stress agiscono sul nostro organismo.

Hans Seyle,  medico viennese, vissuto in Canada e ricercatore presso la McGill University in Canada, fu il primo scienziato a studiare in modo approfondito la reazione allo stress.

Gli studi di Seyle sull’effetto fisiopatologico dello stress sono ancora oggi un valido aiuto per comprendere i complicati meccanismi che stanno alla base dell’adattamento alla vita degli animali e degli uomini.

Seyle  nelle sue teorizzazioni parlò di Sindrome Generale di Adattamento, ovvero quella reazione che l’organismo mette in atto quando è soggetto a eventi stressanti.

In generale, in natura, lo stimolo stressante è un evento acuto. Nell’ animale, per esempio, può essere l’avvistamento e inseguimento di una preda, o la fuga nel caso di animali prede se avvistati da predatore. Viene infatti definita reazione fight-or-flight: combatti o fuggi.

Come descrisse Seyle, le modificazioni dell’organismo sotto stress si possono suddividere, nell’animale, in tre fasi principali.

  • La fase di allarme, che segue immediatamente lo stimolo, caratterizzata dalla stimolazione, da parte del sistema nervoso centrale , tramite le vie del sistema simpatico, delle ghiandole surrenali che secernono gli ormoni dello stress adrenalina e cortisolo.
  • La fase di resistenza che insorge quando l’esposizione allo stimolo stressante si prolunga nel tempo, per cui si ha generalmente una ipertrofia delle ghiandole surrenali.
  • Fase di esaurimento, quando lo stimolo stressante perdura oltre la capacità adattativa dell’individuo. Questa fase, è caratterizzata dall’assottigliamento o esaurimento delle ghiandole surrenali e se non viene interrotta, porta l’animale alla morte.

Lo stress e la reazione allo stress possono avere un ruolo positivo o negativo a seconda delle caratteristiche dell’evento stressante, della durata dell’evento stressante e della capacità dell’individuo di neutralizzare l’evento stressante.

Non bisogna dimenticare che lo stress ha anche una importante funzione positiva, quella di mantenere l’organismo attivo e capace di reagire prontamente agli stimoli esterni.  Si parla in questo caso di eustress. Si è visto che entrambe le condizioni, troppo stress o troppo poco, favoriscono l’insorgenza di patologie (1).

Hans Seyle coì scriveva nel suo libro The stress of life: “Nessuno vive senza essere sottoposto ad una certa dose di stress continua. In genere si pensa che solo le malattie più gravi o un serio danno fisico possano produrre stress: questo è falso. L’attraversamento di un incrocio affollato, l’esposizione a una corrente d’aria, o persino un semplice stato di gioia sono sufficienti per indurre un certo grado di stress. Lo stress non è uno stato necessariamente negativo: può essere considerato come il sale della vita, poiché qualsiasi emozione, qualsiasi attività provoca dello stress. Ma, ovviamente, l’organismo deve essere pronto a sopportarlo. La stessa situazione che può essere estremamente avvilente per una persona può risultare altamente stimolante per un’altra.”

Un concetto fondamentale espresso è che l’evento stressante comporta un danno per l’organismo quando la gravità dell’evento, o la durata dello stesso, superano la capacità di adattamento di quell’individuo.  Faccio alcuni esempi: i bambini sottoposti a conflittualità genitoriali (di cui quelle non manifeste sono le più pericolose), spesso si ammalano in continuazione poiché sono sotto stress continuo e, ovviamente, non sono in grado di modificare l’evento stressante.

Un altro esempio può essere quello in cui svolgiamo un’attività lavorativa che non ci corrisponde. Sembra una banalità, ma trascorrere la vita facendo qualcosa che non ci piace è sicuramente un motivo importante di stress e di malattia. Al contrario, se il nostro lavoro ci appaga, il relativo stimolo stressante ci fa bene.

Spesso per l’uomo moderno non si parla più di reazione fight or flight, ma di capacità di resilienza. Non siamo più nella giungla di fronte ad un leone che ci vuole mangiare, siamo invece in una giungla molto più pericolosa e subdola; relazioni conflittuali, inquinamento atmosferico, inquinamento elettromagnetico, alimentazione scorretta, richieste sociali spesso eccessive e contraddittorie, esposizione continua a notizie allarmanti con l’impossibilità di avere una giusta informazione. Questo per citare solo alcune fonti di stress quotidiano e persistente.

Come scrive il Prof. Paolo Bellavite nel suo libro “La complessità in Medicina”: “Il termine resilienza è una terminologia presa dall’edilizia. La capacità di resilienza nasce in relazione allo studio dei materiali edili. In particolare vengono considerati resilienti quei metalli che resistono agli urti e ai colpi.

Il termine resilienza per l’uomo si applica alla capacità di resistere ai colpi della vita. Affrontare con resilienza un evento traumatico o una situazione difficile significa non sentirsi vittime della situazione, ma protagonisti attivi. Essere resilienti significa sviluppare la capacità di gestire l’evento stressante senza farsi travolgere, ma utilizzando l’esperienza in modo positivo e costruttivo.”(1)

Nel mio lavoro quotidiano con i pazienti ho notato che la condizione più pericolosa per la salute è quella di essere sottoposti ad una situazione stressante che giudichiamo impossibile da modificare. Forse solo per i bambini si può parlare di situazioni impossibili da modificare. Tutto è modificabile se noi lo vogliamo.  La pericolosità è, infatti, nel vissuto interno di essere “senza vie di uscita”, “senza scampo”.  Questo vissuto fa ammalare. 

Moltissimi studi hanno confermato che se la fase di resistenza è prolungata in assenza di possibilità e, aggiungerei, di fede di poter neutralizzare lo stimolo, porta a malattie.  Durante la seconda fase, livelli elevati di ormoni dello stress quali cortisolo e adrenalina, che all’inizio attivano il sistema immunitario, conducono ad uno stato di immunosoppressione, predisponendo l’ospite a infezioni e malattie. Questo, anche in relazione a modificazioni del microbiota intestinale che viene ridotto moltissimo in condizioni di stress  e paura. Ricordiamoci che,Il microbiota intestinale, e cioè tutti i microrganismi fisiologici, che sono all’interno del nostro intestino,  sono uno dei nostri migliori eserciti contro virus e batteri.

Il complesso meccanismo fisiologico che sta alla base della reazione allo stress è regolato dall’asse ipotalamo-ipofisi-surrene. Ipotalamo e ipofisi sono due importanti centri cerebrali di regolazione e connessioni tra cervello e sistema endocrino e immunitario. L’Ipotalamo che è in connessione con l’ipofisi fa parte di quella parte del cervello, estremamente affascinante, che è il sistema limbico cioè il cervello antico, sede delle emozioni,  della memoria a breve termine e di connessioni neuronali molto importanti che riguardano il comportamento.

Ritorniamo allo stress: lo stimolo stressante attiva l’ipotalamo a secernere il realising factor CRH, che a sua volta va a stimolare a livello dell’ipofisi la secrezione di ACTH (ormone adrenocorticotropo) che rilasciato in circolo andrà all’organo bersaglio, le ghiandole surrenali (due piccole ghiandole poste sopra i reni) stimolandole a produrre gli ormoni dello stress adrenalina e cortisolo (il nostro cortisone endogeno).

Molte altre sostanze sono secrete in fase di stress: la vasopressina, la dopamina, il GH ovvero l’ormone della crescita e le endorfine. La Vasopressina è un ormone complesso che riduce la diuresi e alza la pressione sanguigna. In molti casi di ipertensione, prescrivere farmaci antipertensivi e non agire sul livello di stress e gestione dello stress è una modalità di cura superficiale e assai poco terapeutica. E’ inoltre interessante notare che, a livello affettivo, la vasopressina secreta durante lo stress produce effetti opposti a quelli dell’ossitocina. L’ossitocina è l’ormone dell’amore e dei legami affettivi. Questo equivale a dire che lo stress se eccessivo e prolungato riduce l’affettività:  Il GH è l’ormone della crescita, fondamentale nei bambini e nei cuccioli perché promuove lo sviluppo. Questo ormone, in situazione di stress, riduce l’assorbimento del glucosio dai tessuti (per rendere gli zuccheri disponibili nella fase attacco o fuga) e aumenta la produzione di glucosio nel fegato. Il GH può essere controproducente se secreto a lungo, poiché è diabetogeno (il diabete è infatti anche una patologia degli stati di stress prolungati) e può favorire la crescita di masse tumorali. Le endorfine sono secrete sotto stress, in modo da modificare la percezione del dolore.

L’effetto determinato dallo stress sul sistema immunitario varia in relazione alla durata dello stimolo stressante. Uno stress acuto determina un effetto immediato stimolante sul sistema immunitario, mentre uno stress prolungato con secrezione prolungata di ormoni glucocorticoidi (cortisolo) ha azione antinfiammatoria, ma anche immunosoppressiva.

Nella mia pratica clinica mi è capitato di osservare pazienti con diagnosi di depressione e a cui erano stati prescritti psicofarmaci che,  in realtà, erano in condizioni di esaurimento psico-fisico determinate da stati di stress protratti nel tempo. In questo caso, la somministrazione di piante tonico-adattogene come la Rhodiola Rosea, il Panax Ginseng, l’Eleuterococcus senticosus, l’Angelica Arcangelica, la Glycyrrhiza glabra, la Commiphora Myrrha ovvero la Mirra, il Cordiceps Sinensis, il Ganoderma Lucidum  o Reishi per citare alcune delle più importanti,  hanno rapidamente risolto la sintomatologia depressiva. Tutte le piante toniche adattogene sono antistress, antidepressive e immunomodulanti.

Affrontiamo ora l’argomento relativo alla paura e all’ansia diverso dallo stress… anche se uno stress prolungato produce ansia.

Molti studi confermano il notevole impatto dell’ansia e della paura sul sistema immunitario.

Ma forse non tutti sanno che predispongono, anche, ad uno stato di infiammazione cronica. Stato pericoloso poiché, in caso di infezioni acute, può portare a sviluppare le forme più gravi di infezione.

La ricerca ha evidenziato come citochine infiammatorie e proteina C reattiva (un importante marker di infiammazione) sono aumentati nei disturbi d’ansia, in particolare nel disturbo d’ansia post traumatico da stress e nel disturbo da attacchi di panico.

L’esposizione a trauma sia fisico che psichico è associata a produzione di interleuchina 1- β, interleuchina 6 e fattore di necrosi tumorale TNF-α. Sono le stesse che, se secrete in eccesso, possono portare alla tempesta di citochine che ha determinato la principale causa di morte associata all’infezione virale del Covid-19.  L’aumento delle citochine infiammatorie è dovuto all’attivazione dell’asse dello stress che attiva il fattore  NFkB, il più importante mediatore cellulare dell’infiammazione, il quale attiva la trascrizione intracellulare di moltissimi fattori dell’infiammazione e stimola i linfociti T e i macrofagi, che producono altre citochine infiammatorie. (2)

La paura è collegata all’infiammazione. Più ci spaventiamo e più il nostro sistema si infiamma.

Ed è vero anche il contrario: i processi infiammatori aggravano i disturbi psichici come ansia e depressione. (2) (ricordo che un’altra causa di infiammazione dei tessuti  è l’alimentazione scorretta)

Nel 1988 McClelland ha notato livelli più alti di immunoglobulina salivare IgA (le immunoglobuline A sono gli anticorpi presenti nella saliva e sono la nostra prima barriera difensiva contro virus e batteri a livello della mucosa oro-faringea, che spesso è la prima ad entrare in contatto con questi agenti patogeni)  in studenti che guardavano un film su Madre Teresa di Calcutta, rispetto a studenti che guardavano un film che descriveva le atrocità tedesche prima della seconda guerra mondiale. In questo ultimo gruppo di studenti i livelli di IgA erano depressi. (4)

Koenig, Cohen e George hanno misurato degli indicatori biologici dell’infiammazione in 1718 anziani, in relazione alla frequenza religiosa, dal 1986 al 1992, e hanno visto che era correlata con i livelli di interleuchina 6, indice di infiammazione. È stata trovata una relazione significativa inversa fra chi praticava la religione e alti livelli di interleuchina 6, ovvero I soggetti che frequentavano i servizi religiosi avevano indici di infiammazione meno elevati, quindi minore concentrazione di interleuchina 6. (4)

Da queste ricerche, e ce ne sono molte altre, si può dedurre come l’uomo sia una complessità di funzioni psichiche e fisiche profondamente interconnesse tra di loro e con l’ambiente esterno.  “Noi , esseri umani, siamo … nodi di una rete di scambi,… Siamo fatti degli stessi atomi e degli stessi segnali di luce che si scambiano i pini sulle montagne e le stelle nelle galassie” (Carlo Rovelli. Sette brevi lezioni di fisica).

E allora, come, possiamo fare per essere in equilibrio e forti da poter affrontare le sfide che la vita ci propone.

Vari autori hanno identificato alcune caratteristiche presenti nelle persone che dimostrano maggiore resilienza e quindi maggiore capacità di resistere e, anzi,  di trasformare l’evento stressante in un evento positivo e in una opportunità di crescita personale. (1)

Le caratteristiche della resilienza sarebbero:

  • Introspezione;
  • Indipendenza, intesa come la capacità di mantenersi ad una certa distanza fisica ed emozionale dai problemi, senza però isolarsi;
  • Iniziativa e creatività;
  • Interazione, cioè capacità di stabilire rapporti soddisfacenti con altre persone.

Queste qualità, a mio parere, non sono da intendersi come prerogative solo di alcune persone. Possiamo allenarci  a svilupparle in condizioni di non stress o di stress minimo, per poi utilizzarle quando la vita ci propone  vere e proprie sfide.

Ognuno può scegliere le tecniche che si adattano meglio alla sua personalità, cultura e credenze. Le vie possono essere diverse ma l’importante è il risultato.

La preghiera, il contatto con la natura, tecniche di meditazione e respirazione, l’attività fisica, tecniche di guarigione sciamanica per citarne alcune.

Selene Calloni Williams nel suo libro “Shinrin-Yoku. L’immersione nei boschi, il rituale giapponese per liberarsi dall’ansia e dallo stress” scrive: “E’ provato che il contatto con la natura è in grado di abbassare le concentrazioni dell’ormone dello stress nel corpo, di rinforzare il sistema immunitario, di regolare la pressione arteriosa e di far abbassare il colesterolo. Il contatto con la natura favorisce la capacità di resilienza.” (6)

Ho la fortuna di abitare in una casa che, seppure in città, è molto vicina al fiume con sponde in alcuni tratti naturali e abitate da fitta vegetazione di salici, sambuchi, aceri, noci, ciliegi, e da molte specie di uccelli, gabbiani, anatre, cormorani e aironi. Ricordo che nei difficili giorni della quarantena andare al fiume, anche solo per dieci minuti, e pormi in ascolto della natura mi aiutava moltissimo e riduceva i livelli di ansia e preoccupazione in modo evidente. La natura mi dona, sempre,  grande conforto.

Tecniche di meditazione e respirazione come il Qi Gong, Pranayama, Yoga, Mindfulness, svolte al mattino presto, prima di incominciare la giornata, ci regalano una calma orientale,, con la quale siamo in grado di affrontare la giornata con resilienza e maggiori possibilità di successo in tutti i campi. Queste tecniche agiscono attivando il sistema parasimpatico o vagale, che corre attraverso il nervo vago dal cervello a tutti gli organi, e antagonista, a grandi linee, del sistema simpatico, che porta il messaggio dello stress.

Molti miei pazienti mi dicono che non hanno tempo al mattino per far questo, in realtà a meno che uno non incominci un turno alle 6 del mattino, tutti abbiamo tempo se vogliamo. E se siamo validi, se pratichiamo queste tecniche a lungo nei momenti di tempo libero, al mattino siamo in grado in poco tempo di raggiungere uno stato di “coscienza di sé” e di rilassamento fondamentali alla nostra psiche.

Murrey e Pizzorno,  riguardo allo sciamanesimo, scrivono:

Il ricorso a stati alterati di coscienza come l’ipnosi e le tecniche di guarigione sciamanica possono condurre a condizioni psicofisiche più forti e a guarigioni. La medicina moderna ha documentato che guarigioni di tipo sciamanico che coinvolgono stati alterati di coscienza (raggiunti senza uso di sostanze psicoattive) possono portare a incredibili “remissioni spontanee”. (6)

La psicoterapia aumenta la nostra capacità introspettiva, aiuta ad affrontare le nostri parti ombra e le nostre paure, analizzandole e superandole.

Anche l’arte aiuta moltissimo a trasformare i traumi e le paure, e questo gli artisti lo sanno molto bene.

Ascoltare musica  classica produce effetti simili alla meditazione

Studiare arte, dipingere, suonare uno strumento sono, ancor di più, validi percorsi di cura e guarigione e di connessione con noi stessi e con l’universo.

Moltissimi studi confermano che un’attività sportiva, adeguata al livello di allenamento della persona, aiuta moltissimo a contenere lo stress e a scaricarlo. L’attività sportiva aumenta infatti i livelli di serotonina a livello cerebrale, con conseguente aumento del buon umore.

L’attività fisica induce inoltre la secrezione dei nostri cannabinoidi endogeni, che inibiscono il rilascio di glutammato. Questo è il principale neurotrasmettitore eccitatorio del nostro cervello, secreto in seguito allo stimolo del cortisolo.

 Lo sport aumenta l’attività ed il numero dei mitocondri, “magici” organelli intracellulari responsabili della respirazione cellulare e della produzione di energia da parte delle cellule. Organelli fondamentali per la nostra vita e per la sopravvivenza.

A voi la scelta.

E’ fondamentale per noi, ed è fondamentale come atto terapeutico, potenziare gli stati emotivi positivi.

Sempre Murrey e Pizzorno affermano: “Lo studio delle situazioni di vita in cui il paziente si ammala rivelano che la malattia viene generalmente preceduta da un periodo di disturbi psicologici durante il quale l’individuo sente di non potercela più fare”, frequentemente correlatocorrelato al senso dell’abbandono e di essere abbandonato (7).

Bisogna dedicarsi ad imparare tecniche di gestione dello stress, alimentarsi bene in modo da avere un corpo in salute, e nutrire la mente con pensieri belli. Ai miei pazienti dico sempre che i pensieri possono avvelenare un corpo più del cibo.

Prima di trattare alcune piante che ritengo molto utili per la gestione dell’ansia e dello stress, riporto un altro passaggio dei due precedenti autori (5): “Appare chiaro come il termine psiconeuroimmunologia è utilizzato per descrivere le interazioni tra lo stato emozionale, le funzioni del sistema nervoso e il sistema immunitario. La conoscenza sempre crescente che documenta l’influenza profonda della mente sulla fisiologia in condizioni di salute o di malattia richiede una svolta fondamentale riguardo al modo in cui i pazienti sono considerati dai propri medici…

Il sostegno del sistema immunitario è essenziale per mantenere un buon stato di salute; il miglior approccio a tal fine consiste in un programma sanitario completo che interessi lo stile di vita, il livello di stress, l’esercizio fisico, la dieta le integrazioni nutrizionali, e l’assunzione di medicinali a base di erbe..”.

Il medico, alla luce di quanto appena detto, assume una missione diversa.

 Il medico che ha a cuore i suoi pazienti e la loro salute deve, oltre ad eseguire una diagnosi e una cura, svolgere un ruolo di aiuto, sostegno e incoraggiamento. Deve infondere fiducia nel paziente, e spronarlo come un allenatore fa con il suo atleta. Lo deve aiutare a cambiare stile di vita e alimentazione in modo da favorire la guarigione e, in stato di salute, la prevenzione.

Ed il medico, come l’allenatore, deve credere nel suo atleta. Questa alleanza medico-paziente genera guarigione.

Vediamo ora alcune piante meravigliose per la gestione dello stress:

LE PIANTE TONICHE ADATTOGENE

PANAX GINSENG, ELEUTEROCOCCUS SENTICOSUS, ANGELICA ARCANGELICA, SCHISANDRA CHINENSIS, RHODIOLA ROSEA, WHITANIA SOMNIFERA, CORDYCEPS SINENSIS, GANODERMA LUCIDUM o REISHI

Alcune di loro possiedono potenti proprietà antivirali  il Panax ginseng e la Glycyrrhiza glabra (liquirizia) ( sono state tra le piante più studiate per le loro proprietà antivirali nei confronti di virus della specie coronavirus responsabili della SARS 1 e SARS 2).

Questo è un elenco di stelle brillanti nel firmamento della fitoterapia. Ognuna di queste piante ha indicazioni particolari e la prescrizione deve essere fatta sulla persona e sulla totalità dei sintomi presentati dal paziente.

Veniamo ora a considerare una delle mie preferite per la gestione della paura , dell’ansia e dello  stress. Una mia grande alleata per il Disturbo d’attacco di Panico.

La RHODIOLA ROSEA fa parte della famiglia delle Crassulaceae, cresce in zone montagnose e molto fredde (Alpi, Siberia e Pirenei). Il nome deriva dal fatto che la sua radice profuma tantissimo di rosa. Inoltre, la radice ha una vitalità incredibile, se estratta dalla terra e messa in acqua germoglia subito.

E’ una pianta che utilizzo da molto tempo, per via delle sue proprietà ansiolitiche e antidepressive.

Il dosaggio varia da 50 gtt in un’unica somministrazione al mattino fino a 30-40 gtt per tre volte al giorno. Questi dosaggi si riferiscono alla soluzione idroalcolica che io preferisco rispetto all’estratto secco.

MAGNOLIA OFFICINALIS CORTECCIA

Grandissima pianta ansiolitica e antidepressiva. Appartenente alla famiglia delle magnoliaceae, originaria dell’estremo oriente, Cina, Giappone.

La utilizzo da moltissimi anni, non mi ha mai deluso. Il potere ansiolitico è straordinario.

Tra le altre sue caratteristiche:  antitumorale e si utilizza nel post-infarto e post-ictus cerebri

La si trova in commercio sotto due forme gli estratti della corteccia con azione ansiolitica, antidepressiva e antitumorale e il derivato delle gemme cioè il gemmo derivato il quale ha una potente azione ansiolitica che è in grado di aiutare nello svezzamento da farmaci ansiolitici.

HYPERICUM PERFORATUM

Famiglia delle Guttifere.

Pianta antidepressiva per eccellenza. Ha azione serotoninergica, dopaminergica e noradrenergica. Inoltre, alle proprietà antidepressive associa proprietà ansiolitiche per un’azione sui recettori del GABA, riportando effetti comparabili alle benzodiazepine, i farmaci usati normalmente come ansiolitici.

L’ho utilizzata nel periodo della quarantena, come rimedio antidepressivo, da solo o in associazione con la corteccia di magnolia e la Rhodiola.

RIMEDI OMEOPATICI

L’omeopatia può aiutare molto la capacità di resilienza, somministrando al paziente il suo rimedio costituzionale, studiato sulla totalità dei sintomi del paziente, attuali e pregressi considerando,anche, eventuli,  traumi durante la gestazione o dei genitori precedenti al concepimento

Come tutti voi sapete, i rimedi omeopatici non possono essere prescritti senza aver visitato il paziente. Non esistono linee guida in omeopatia né prescrizioni da banco. Se così viene fatto, è un’altra medicina, non è l’omeopatia.

In situazioni di traumi e stress acuti o prolungati può essere necessario somministrare i rimedi che intervengono sul trauma. Ci sono alcuni rimedi che possono essere di aiuto e sono in grado di resettare la persona che ha subito un trauma, uno spavento importante, uno shock, un lutto, perdite finanziarie. Spesso questi rimedi agiscono in profondità e scongiurano malattie dovute all’evento traumatico. In questo gruppo di rimedi si trova l’Ignatia Amara, Natrum Muriaticum, Aconitum, Arnica, Staphysagria, Arsenicum, Aurum, Phosphoricum acidum.

Al termine di questo scritto consiglio la lettura dei seguenti libri di scienziati di fama internazionale che confermano quello che è stato scritto in quest’articolo e cercano il collegamento tra scienza e anima. Collegamento che è auspicabile avvenga al più presto anche in campo medico.

La scienziata, che ha scoperto i recettori per gli oppiacei: Candace B. Pert , la scienziata che ha scoperto i recettori per gli oppiacei: Molecole di emozioni. Tea

I fisici:

  • Fritjof Capra: Il tao della fisica. Adelphi
  • Carlo Rovelli:Sette brevi lezioni di fisica. Adelphi

I medici:

  • Peter Chappell: Guarire i traumi emotivi con l’omeopatia. Libriomeopatia.it e
  • Gaetano Conforto: La Medicina della Luce. Macro Edizioni


BIBLIOGRAFIA

  1. Paolo Bellavite:La complessità in Medicina. Fondamenti di un approccio sistemico-dinamico alla salute, alla patologia e alle terapie integrate. Tecniche Nuove
  2. VasilikiMichopoulos, Abigail Powers, Charles F Gillespie, Kerry J Ressler, TanjaJovanovic: Inflammation inFear and Anxiety –Based Disorders: PTSD, GAD, andBeyond. Neuropsychopharmacology 2017 Jan
  3. Francesco Bottaccioli Epigenetica e Psiconeuroendocrinoimmunologia. Ed Edra
  4. Gaetano Conforto: la Medicina della luce. La fisica della guarigione. Macro Edizioni
  5. Joseph E. Pizzorno, Michael T. Murray: Trattato di Medicina Naturale. Red Edizioni
  6. Selene Calloni Williams: Shinrin – Yoku. L’immersione nei boschi. Il rituale giapponese per liberarsi dall’ansia e dallo stress. Edizioni Studio Tesi
  7. Engle G.L. A life setting conductive to illness: the givig-up-given-up complex. Ann Int Med 1968
  8. C.M.F. von Boenninghausen: Scritti minori. Ed SalusInfirmorum

LE PIANTE STUDIATE PER L’EPIDEMIA COVID- 19

Durante la  prima settimana dell’emergenza covid -19 ho studiato quali terapie strutturare per  poter aiutare i miei pazienti.

Le strategie terapeutiche sono:


  1. CORRETTA ALIMENTAZIONE

  1. FITOTERAPIA sia come prevenzione che come cura

  1. INTEGRAZIONE con VITAMINE e POLISACCARIDI

  1. OMEOPATIA  come cura a patologia conclamata


Durante l’infezione dall’esordio dei sintomi alla polmonite e all’interessamento di tutti gli organi, passa un periodo di tempo più o meno lungo durante il quale  si può intervenire,  riuscendo a ridurre il decorso grave dell’infezione. Questo è un periodo molto prezioso. Ho personalmente constatato che l’approccio terapeutico, qui descritto,  ha aiutato tutti i miei pazienti a guarire e ad evitare le forme più gravi della patologia e il ricovero ospedaliero.

La letteratura  documenta che la maggior parte dei pazienti gravi e deceduti , nelle prime fasi dell’infezione,  presenta  sintomi lievi quali febbre, tosse, dolori muscolari. L’aggravamento, generalmente, si verifica dopo molti giorni di sintomi lievi. Purtroppo  quando insorge la polmonite  e l’interessamento di organi quali cuore, rene, fegato la situazione è, spesso, così grave da essere irreversibile.

Andiamo ora a considerare i principali eventi fisiopatologici durante l’infezione da Covid -19

Uno degli eventi che porta alle complicanze più gravi e alla morte è quello che è stata definita la tempesta di citochine  (1)


Quando noi siamo infettati da virus o batteri il nostro sistema immunitario ha varie strategie e una infinità di sostanze che servono a difenderci e a sviluppare una immunità nei confronti del virus o del batterio in questione.

Il funzionamento del sistema immunitario è tanto affascinante quanto complesso. Gli scienziati in continuazione lo studiano e sempre di più si scoprono molecole, interconnessioni tra il sistema immunitario e il sistema endocrino (ormonale) e il cervello.

Abbiamo due tipi di risposte immunitarie una aspecifica che interviene subito in caso di aggressione virale o batterica e una specifica che si sviluppa in un secondo tempo e che è in grado di formare gli anticorpi che neutralizzeranno il virus o il batterio responsabile dell’infezione e che ci renderà  immuni nei confronti di quel patogeno.

Le due risposte sono profondamente interconnesse e  il loro funzionamento è legato ad una miriade di molecole  chiamate mediatori della risposta immunitaria che inviano messaggi alle cellule del sistema immnunitario (i globuli bianchi white cell che si suddividono in macrofagi, monociti, linfociti Te B, eosinofili, neutrofili, basofili)  ma anche a cellule di altri organi e apparati.

I mediatori della risposta immunitaria sono un numero impressionante  (ne vengono scoperti ogni anno di nuovi) di molecole che scatenano una serie di eventi che caratterizzano il processo dell’infiammazione.


Sono chiamati  citochine e sono dei veri e propri mezzi di comunicazione. Le citochine sono composte da vari tipi di interleuchine, di interferon, chemochine (che promuovono la chemiotassi cioè l’attivazione e la progressione del globuli bianchi), il TNF-α (fattore di necrosi tumorale) e vari fattori di crescita (TGF –β , ligando c-kit, interleuchina 3, CSF, GM-CSF, M-CSF, G-CSF, Interleuchina -7, PDGF fattore attivante la crescita delle piastrine, EGF, eritropoietina)

I due sistemi (immunità aspecifica e immunità specifica) cooperano insieme e la risposta immunitaria viene poi arrestata dagli stessi sistemi che l’hanno provocata.

In alcuni casi come nella tempesta di citochine la risposta immunitaria diventa eccessiva e provoca la morte dello stesso individuo che l’ha indotta per difendersi, una specie di eccesso di difesa.

Nella situazione specifica dell’infezione da Covid-19,  e questo ci interessa poiché andremo a valutare le piante in base alla loro azione antinfiammatoria, i pazienti che sviluppano le forme più gravi della malattia presentano elevati livelli di interleuchina 1-B, inteferon -γ, IP- 10, TNF –α (fattore di crescita tumorale), MCP-1, Macrophage inflammatory proteina 1 A, CSF . Attivazione fattore NFkB  e attivazione dell’apoptosi (morte cellulare programmata).

In particolare elevati livelli di Interleuchina -2 R e Interleuchina 6-L , interferon γ sono correlate positivamente con la severità del quadro clinico(3).

Questa massiccio ed eccessivo rilascio di citochine infiammatorie porta alla ARDS  (acute respiratory distress syndrome ) per   infiltrazione interstiziale polmonare  di cellule dell’infiammazione e porta anche al danno multiplo agli organi (polmone, cuore, rene, fegato) e  alla   temibile CID  coagulazione intravascolare disseminata. Un aumento della coagulabilità  del sangue si verifica, sempre,  negli stati  infettivi . Basti pensare alle ferite che si rimarginano grazie al rilascio dei  fattori della coagulazione del sangue che promuovono il coagulo.


Se pre esistono  condizioni di infiammazione cronica silente generalmente legate alla disbiosi intestinale e alla leaky gut sindrome (aumentata permeabilità intestinale)  e ad altre condizioni patologiche quali:  obesità (il tessuto adiposo in eccesso secerne molte citochine e adipochine infiammatorie), iper glicemia, diabete, sindrome IBD (sindrome infiammatoria intestinale), le patologie virali, non solo quella da covid – 19, e batteriche possono diventare molto più gravi. Ricordo qui, inoltre,  che situazioni di infiammazione cronica silente sono determinate da un eccesso di radicali liberi che supera la capacità dell’organismo di  disattivarli e che causa danno cronico continuo cellulare sostenendo uno stato infiammatorio  con produzione di citochine continua, evento che non dovrebbe essere .  Da qui il razionale di utilizzare antiossidanti e glutatione (molecola che aiuta il fegato nella disintossicazione da radicali liberi).

Le terapie consigliate attualmente per l’infezione da covid – 19 sono:


Corticosteroidi (cortisone) grazie alla loro azione antinfiammatoria

  • Interferon λ  con azione antinfiammatoria e antagonista delle citochine infiammatorie

  • Interleuchina 1 antagonisti

  • Interleuchina 6 antagonisti  (tocilizumab)

  • idrossiclorochina che  inibisce il rilascio del fattore di crescita tumorale e interleuchina 6 ed ha una azione immunomodulante

  • Eparina a basso peso molecolare per scoagulare il sangue e ridurre il rischio di trombosi e di CID (coagulazione intravascolare disseminata)

  • Vitamina D

  • Vitamina C grazie al suo potere antiossidante

  • Glutatione

Nelle prima settimana dell’infezione quando scelsi le piante da inserire nel mio protocollo, tutte  queste informazioni ancora non si avevano e la mia scelta si basò sulle mie conoscenze fitoterapiche e su  studi pubblicati sulle piante efficaci nelle precedenti gravi infezioni da virus della specie coronavirus (SARS 1, MERS, aviaria).

Le piante scelte sono:

  • Le toniche adattogene: Panax Ginseng o Glychirrhiza Glabra (liquirizia), a seconda delle situazioni sceglievo una o l’altra pianta. Entrambe immunomodulanti, antivirali, antinfiammatorie, antiossidanti. Il panax ginseng ha anche un’azione ipoglicemizzante

  • Echinacea  sia la varietà purpurea che la varietà angustifolia grazie alle sue proprietà antivirali e antibatteriche

  • Helychrisum Italicum  pianta antivirale, antinfiammatoria , ipoglicemizzante e antiossidante

  • Sambucus nigra  fiori, pianta antivirale, diaforetica (favorisce la sudorazione) e antipiretica (riduce la febbre), antinfiammatoria

  • Berberis Vulgaris  (Crespino) una  potente pianta antibatterica per scongiurare il pericolo di sovrainfezioni batteriche


Come prevenzione nella maggior parte dei pazienti ho consigliato le soluzioni idroalcoliche:  Liquirizia 10 gtt, elicriso 20 gtt, sambuco fiori 20 gtt, echinacea 10 gtt. Nei casi in cui era presente diabete e o ipertensione ho sostituito la liquirizia con il panax ginseng. Durante la fase acuta questo dosaggio di prevenzione è stato triplicato o quadruplicato.

Generalmente utilizzo soluzioni idroalcoliche perché  trovo siano più potenti   se, però,  non è consigliabile, come in casi di diabete conclamato, o epatopatie la soluzione idroalcolica si possono assumere gli estratti secchi con i dovuti cambiamenti di posologia e con altrettanto buoni risultati.

Ho potuto constatare l’efficacia di questa miscela di piante in tutti i casi di infezione da coronavirus. Nessun paziente trattato con questo protocollo ha sviluppato la forma più grave dell’infezione ne ha avuto bisogno di ricovero.

Questa miscela di piante rimane valida per tutti i tipi di infezioni virali.


RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

  1. Qing Ye MD, Bili Wang MS, Jianhua Mao MD: Cytokine Storm in Covid-19  and Treatment. Journal of Infection 2020

  2. Neurath MF :Covid-19 and immunomodulation in IBD. Gut 2020, Apr 17

  3. Paolo Bellavite: La complessità in Medicina. Fondamenti di un approccio sistemico-dinamico alla salute, alla patologia e alle terapie integrate. Tecniche Nuove

  4. Intervista al Dott. Stefano Manera



Dott.ssa Michela Pessot

  • Medico Chirurgo

  • Specialista in psichiatria

  • Esperta in Medicine Complementari Fitoterapia, medicina tradizionale cinese

  • Omeopata

www.michelapessot.it

pessot.michela@gmail.com

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Allergia

Quando si parla di allergia  dobbiamo considerare che il problema è costituzionale, si parla infatti di DIATESI ALLERGICA e in omeopatia di miasma psorico o tubercolinico. Significa che la persona si trova in uno stato di disequilibrio del sistema immunitario che è eccessivamente reattivo nei confronti di sostanze vegetali o animali o minerali che normalmente non danno problemi alla maggior parte delle persone.

Una delle migliori strategie per riequilibrare il sistema immunitario è studiare per ogni singola persona il suo rimedio omeopatico costituzionale che somministrato per un periodo di tempo abbastanza lungo a potenze e dinamizzazioni via via crescenti riporta l’equilibrio.

Questa terapia è in grado di curare completamente e in profondità la patologia allergica in modo che la persona possa anche esporsi agli allergeni senza avere più reazioni allergiche.

Nella cura delle allergie, sia alimentari che respiratorie, è fondamentale lo stato di salute dell’intestino. Una condizione clinica come la disbiosi intestinale (cioè la crescita dei batteri patogeni  nel lume intestinale a scapito dei batteri fisiologici dovuta ad alimentazione errata, stress,farmaci)   produce, se perdura, la LEAKY GUT SYNDROME ovvero la sindrome dell’intestino bucato. E’ una condizione di aumentata permeabilità intestinale che predispone all’insorgenza o all’aggravamento delle sindromi allergiche.

Nei periodi in cui l’allergia si manifesta è anche utile evitare i cibi che contengono molta istamina come: il tuorlo dell’uovo, pesce azzurro, carne di coniglio, noci, nocciole e mandorle. Astenersi anche da latte e latticini di latte vaccino.

Una sana alimentazione è fondamentale per la salute e per la riduzione dei sintomi allergici.


Abbiamo molti composti fitoterapici  estremamente utili

RIBES NIGRUM : si utilizza sotto forma di macerato glicerico, oppure olio estratto dai semi.

Denominato  cortison like, in realtà la sua azione antiallergica si esplica andando a stimolare la corteccia surrenalica e aumentando la produzione del nostro cortisolo endogeno. Ha, inoltre, elevate proprietà antinfiammatorie. Il macerato glicerico di Ribes a differenza delle altre preparazioni contiene un notevole quantitativo di vitamina C utile sia in corso di allergia che in corso di infezioni.

Generalmente, io consiglio 20 gtt del macerato glicerico, due volte al giorno come prevenzione nei mesi classici dell’allergia da marzo a fine maggio.

Ottima  l’associazione  con il macerato glicerico di ROSA CANINA soprattutto nelle allergie stagionali dei bambini.


UOVA DI COTURNICE: il liofilizzato di uova di coturnice è di grande aiuto per le allergie stagionali.

Si tratta di uova di un uccello della famiglia dei Fasanidi. Scoperte per caso sono state studiate ed è stata confermata la loro efficacia nel contrastare allergie di tutti i tipi e anche sindromi asmatiche. La ricerca ha confermato  la loro azione nell’abbassare il contenuto di IgE ed eosinofili (mediatori delle reazioni allergiche) e la loro azione antistaminica.


HELICHRYSUM ITALICUM  grandissima pianta antiallergica.

Ha spiccate proprietà antinfiammatorie e antiossidanti. Molto utile per allergie cutanee, eczemi e psoriasi, ma anche  per le forme allergiche più gravi che determinano sindromi asmatiche. L’azione antiasmatica broncodilatatrice si espilca  grazie alla presenza del flavonoide quercetina in grado di inibire sia la produzione che la liberazione di istamina nonché di prostaglandine e leucotrieni che sono molto più potenti dell’istamina nel determinare bronco costrizione. L’elicriso lo possiamo assume sia come tisana nelle forme più lievi sia la soluzione idroalcolica in gtt per forme allergiche più importanti anche 20-30 gtt 2 o 3 volte al giorno. Molto utile l’associazione Ribes Nigrum e Elicriso.


PIANTAGGINE:

conosciuta fin dall’antichità per le sue proprietà antisettiche, cicatrizzanti, fluidificanti dei catarri e antistaminiche. Anche la piantaggine la possiamo assumere come erba in tisana insieme all’elicriso oppure la soluzione idroalcolica in gtt.


PERILLA FRUCTESCENS:

pianta originaria della Cina e utilizzata anche in Giappone e Asia  analogamente all’elicriso possiede un’azione antistaminica e di inibizione di prostaglandine e leucotrieni. La consiglio come soluzione idroalcolica in gtt abbinata al ribes nigrum.


OMEOPATIA:

Oltre al rimedio costituzionale studiato caso per caso, consiglio nella fase acuta della allergia:

HISTAMINUM 6 CH  tre globuli ripetibili anche varie volte nel corso della giornata

EUPHRASIA  6 ch o 30 ch  quando i sintomi allergici sono localizzati agli occhi: prurito, lacrimazione

SABADILLA 6 ch o 30 ch utile soprattutto per le allergie primaverili, scolo dal naso abbondante. Generalmente il paziente che necessita di sabadilla è quello i cui sintomi migliorano inalando aria calda.

ALLIUM-CEPA  6 ch o 30 ch utile soprattutto in caso di scolo escoriante  dal naso, presenza di brividi, infiammazione laringea, bruciore alla gola.

NATRUM SULPHURICUM per gravi forme di allergia asmatica da assumere sotto controllo medico

NUX VOMICA 6 ch o 30 ch allergia caratterizzata da  prurito orecchio, palato e gola,cefalea da allergia,starnuti a raffica

DULCAMARA 6 ch o 30 ch  attacco di asma appena viene tagliata l’erba

Tuttavia il rimedio omeopatico costituzionale è sempre la cura migliore per la guarigione.


Dott.ssa Michela Pessot

  • Medico Chirurgo

  • Specialista in psichiatria

  • Esperta in Medicine Complementari Fitoterapia, medicina tradizionale cinese

  • Omeopata

www.michelapessot.it

pessot.michela@gmail.com

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INFEZIONI BATTERICHE, VIRALI E IMMUNITÀ

Le medicine complementari  hanno la possibilità di utilizzare composti fitoterapici  e omeopatici in grado di prevenire le infezioni rendendo l’organismo più forte nei confronti di batteri e virus e altrettanto di curare l’infezione quando una persona si sia ammalata.

Alcune piante sono utilizzate da moltissimi anni dalle medicine tradizionali (e per medicine tradizionali si intendono le medicine antiche); medicina tradizionale cinese, ayurvedica, ippocratica e molte altre fino al secolo scorso.

Negli ultimi anni , con il crescere di infezioni batteriche resistenti agli antibiotici e con l’insorgere di nuove epidemie causate soprattutto da nuovi virus, sono state studiate dalla ricerca scientifica molte di queste piante al fine di comprendere il meccanismo di azione e le loro proprietà farmacologiche. Nella maggior parte dei casi la ricerca scientifica ne ha confermato l’efficacia.

I risultati nella pratica clinica sono stati incoraggianti e in molte parti del mondo la medicina ufficiale utilizza già alcune piate con successo. Un esempio è il Vaccinium vitis idaea ovvero il mirtillo rosso molto utile in caso di infezioni alle vie urinarie causate da batteri resistenti agli antibiotici.

Nei confronti di batteri e virus la ricerca scientifica ha confermato la grande utilità di moltissime piante tra le quali spiccano: THYMUS VULGARIS e SERPILLO, JUGLANS REGIA (noce), LAURUS NOBILIS (alloro), ARCTIUM LAPPA (bardana), BERBERIS VULGARIS (crespino).

Alcune piante oltre ad attività antibatterica posseggono sostanze ad azione antivirale, azione molto preziosa poiché come tutti sappiamo i virus non rispondono alle terapie antibiotiche. Queste piante sono: ECHINACEA ANGUSTIFOLIA e PURPUREA, HELICHRYSUM ITALICUM, SAMBUCUS NIGRA, PANAX GINSENG, GLYCYRRHIZA GLABRA (liquirizia).

Interessante è anche il ruolo dei polisaccaridi presenti nel regno vegetale .  I polisaccaridi o glicani sono zuccheri molto complessi costituiti da molte unità di monosaccaridi. Ne sono un esempio la cellulosa e gli amidi. I polisaccaridi non vengono assorbiti a livello intestinale poiché sono molecole molti grandi ma la loro presenza è molto preziosa.  Svolgono un ruolo di protezione delle mucose di tutto il tratto digerente, hanno effetto lassativo  ma soprattutto, ed è per questo che ci interessano adesso sono potenti immunostimolanti poiché a livello dell’intestino vanno a stimolare le placche del Peyer , importanti stazioni linfonodali collegate al GALT (gut associated  lymphoreticular tissue) cioè il nostro sistema linfatico intestinale.


In particolare i polisaccaridi stimolano la produzione di  citochine (mediatori della risposta immunitaria) le quali attivano  la produzione dei macrofagi che sono gli attori principali dell’immunità aspecifica ma anche stimolano la proliferazione  e la differenziazione di linfociti T e B che sono artefici delle reazioni immunitarie  specifiche cioè del riconoscimento del particolare tipo di virus o batterio e incominciare la produzione di anticorpi mirati e specifici verso quell’agente patogeno causa dell’infezione.

I polisaccaridi si trovano ampiamente nel regno vegetale, costituiscono il rivestimento esterno di molti semi, sono contenuti in molte radici e cortecce ma in particolare ne sono ricchi il mondo delle alghe e dei funghi. Assumere fitoterapicI a base di alghe e funghi, oltre a molte altre attività curative,  stimola il sistema immunitario. Scegliere tra alghe e funghi come stimolanti dipende molto dalle caratteristiche del paziente e dalle patologie che presenta. In linea di massima le alghe sono validi aiuti nei bambini durante le malattie esantematiche, sono maggiormente indicate in bambini adolescenti e giovani,  i funghi  in situazioni più complesse. I funghi possiedono importanti attività antitumorali.

Tra i funghi con maggiori proprietà antivirali ricordiamo il MAI-TAKE o Grifola Frondosa, il REISHI o Ganoderma Lucidum, il CORIOLUS VERSICOLOR . Ognuno dei quali ha attività e proprietà specifiche.


Altre piante ricche di polisaccaridi e con spiccata attività immunostimolante sono l’ALOE, l’ANGELICA ARCANGELICA e ANGELICA SINENSIS, GINSENG, CANNELLA, CURCUMA, LIQUIRIZIA, SALVIA.

I funghi e le alghe possono essere utilizzati anche  in pazienti con patologie autoimmuni poiché la loro azione immunostimolante si accompagna ad una uguale azione immunomodulante  e a ragione di questo alcuni funghi rientrano nelle terapie delle patologie autoimmuni.

Come vedete però funghi, alghe, cannella, curcuma, salvia sono anche ingredienti della nostra cucina e quindi in questo periodo incominciamo a scoprire e riscoprire ricette con questi alimenti e spezie.


Oltre all’aiuto che ci viene dal mondo vegetale anche  l’omeopatia è molto preziosa.

Si crede erroneamente che l’omeopatia sia una medicina che cura molto lentamente e solo patologie croniche.

In realtà l’omeopatia nasce come medicina di urgenza per curare  patologie acute. In alcuni paesi come l’India, il Sud America, Israele si utilizza l’omeopatia anche in situazioni di urgenza poichè unisce efficacia e diminuzione dei costi sanitari. Si può utilizzare in sinergia con la medicina allopatica con la finalità di aiutare il più possibile i pazienti.

Nel la primavera del 2019 India e Israele hanno firmato un patto di intesa per rafforzare la cooperazione e potenziare la ricerca in medicina omeopatica. Israele ha previsto un  investimento di  60 milioni di dollari circa.

Cerco ora di spiegare brevemente il perché dell’efficacia dell’omeopatia in urgenza.

L’urgenza può essere cardio vascolare, traumatica, infettiva…ecc ma oggi parliamo di urgenza in ambito infettivo.

Facciamo l’esempio delle epidemie: durante un’epidemia le persone che contraggono l’infezione sviluppano tutta una serie di sintomi alcuni uguali per tutti altri invece  diversi da persona a persona anche se affetti dalla stessa infezione.


Per comprendere come cura l’omeopatia dobbiamo  spiegare alcuni concetti.

A  differenza di quello che si pensa, l’omeopatia fu la prima medicina sperimentata in maniera scientifica nella storia della scienza medica. Il suo scopritore il Dott. Samuel Hahnemann sperimentò su di sé, sui suoi colleghi e su molte persone sane i rimedi omeopatici ( per la maggior parte veleni provenienti dal mondo vegetale, minerale e animale diluiti e dinamizzati). Le sperimentazioni furono condotte su vasta scala. Ogni sperimentatore dopo qualche giorno di somministrazione per ogni rimedio sviluppò tutta una serie di sintomi che furono catalogati nel repertorio omeopatico e nella materia medica.

In corso ad esempio di infezione virale  Il medico omeopata dovrà studiare tutti  sintomi uguali e diversi presentati da ogni paziente e somministrare al pazienta ammalato quel rimedio che nella maggior parte degli  sperimentatori  sani  ha dato  lo stesso raggruppamento di sintomi.

Sembra incredibile ma è così: la sostanza che in natura produce dei sintomi su uno sperimentatore sano  è in grado di curare le malattie che presentano la stessa tipologia di sintomi. Similia similibus curentur  ovvero il simile cura il simile.

Un illustre omeopata Dott. Von Boenninghausen  consigliere reale scrive così in un articolo del 1800 durante l’epidema di colera asiatico:”riguardo all’epidemia di colera che adesso imperversa, all’inizio degli anni 30 di questo secolo è stato dimostrato, senza alcun dubbio, che nulla più della paura per questa malattia ne favorisce la diffusione…” a parte questo trafiletto che riguarda l’800 ma che ci riporta con la macchina del tempo ai giorni nostri, quella stessa epidemia era stata brillantemente dominata dalle cure omeopatiche. Si parla di genius epidemico quando si trovano i rimedi omeopatici maggiormente utili in corso di epidemia. In quel caso erano il Veratrum Album, la Camphora e Cuprum. In questo mese tutti gli omeopati del mondo stanno studiando il genius epidemico di questa epidemia. Alcuni rimedi si stanno evidenziando come molto utili.


Ma l’omeopatia può oltre che curare prevenire.

In che modo? Hahnemann  sostiene che nello stato sano nell’uomo comanda la Forza Vitale di tipo spirituale che vivifica il corpo materiale (concetto in realtà ripreso da tutti i grandi medici della storia da Ippocrate a Paracelso) . Sempre Hahnemann dichiara che l’uomo si ammala soltanto quando questa forza vitale diviene disaccordata.

Parliamone in termini moderni , senza entrare in discussioni spirituali, è evidenza comune che se siamo molto felici non ci ammaliamo quasi mai anche se veniamo in contatto con persone ammalate e se siamo molto stanchi, stressati e vessati  molto più facilmente ci ammaliamo.

La nostra forza vitale può entrare in sofferenza per molti motivi esterni ma anche interni a noi, per traumi o anche per miasmi cronici. L’epigenetica spiega molto bene ciò che Hahnemann aveva compreso parlando dei miasmi. Le grandi patologie del passato e o eventi traumatici vissuti dai nostri genitori nonni  ecc sono in grado di produrre variazioni epigenetiche che si ripercuotono nelle generazioni successive. Si parla di modificazioni epigenetiche che producono stati cronici. Ovviamente a causa di quanto detto e del tipo di vita che tutti noi conduciamo presentiamo sintomi che esprimono uno stato cronico di malattia che indebolisce sempre di più la nostra forza vitale:  in altre parole la nostra vitalità diminuisce e la nostra suscettibilità nei confronti degli eventi esterni aumenta sempre di più.

L’omeopatia prendendo in considerazione tutta la storia fisica e psichica del paziente e anche delle generazioni precedenti, malattie e traumi è in grado  di somministrare i rimedi più simili. Spesso è un lavoro a strati un rimedio per volta.

I  rimedi più simili attivano la forza vitale che è in grado di riportare l’uomo in stato di equilibrio, felicità e maggiore resistenza nei confronti dell’esterno. Ovvio che quando dobbiamo intervenire sulla cronicità i tempi sono lunghi e si parla di un percorso che progressivamente  guarisce  o porta comunque ad una buona qualità di vita.

Dott.ssa Michela Pessot

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INFEZIONI VIRALI EPIDEMICHE E INFEZIONI BATTERICHE RESISTENTI AGLI ANTIBIOTICI

Come aumentare le difese immunitarie in corso di infezioni virali aggressive e batteriche resistenti ai comuni farmaci.

La fitoterapia e l’omeopatia possono essere di grande aiuto.

Innanzi tutto bisogna condurre una vita il più possibile equilibrata; mantenere un regolare ritmo sonno – veglia , una corretta alimentazione e attività sportiva quotidiana (è sufficiente una camminata di 40 minuti circa ogni mattina possibilmente nei parchi o dove l’aria è più pulita).

L’eubiosi intestinale è di fondamentale importanza per sconfiggere eventuali infezioni. L’intestino deve funzionare regolarmente e non bisogna essere in uno stato di disbiosi intestinale cioè di crescita a livello del lume intestinale di flora batterica patogena o di candida o di parassiti poiché riducono la funzionalità del sistema immunitario

Altrettanto importante è contrastare l’acidosi tessutale.  L’acidosi tessutale è favorita da una alimentazione troppo ricca in zuccheri,  cereali raffinati, proteine animali e povera in verdura e frutta cruda. Contribuiscono a questo stato lo stress e l’assunzione regolare di farmaci.

Lo stato di acidosi è la porta di tutte le malattie , quando siamo in uno stato di acidosi siamo molto più suscettibili ad ammalarci e a infettarci.

In commercio si trovano molti composti detti alcalinizzanti miscele di sali e minerali capaci di contrastare l’acidosi, è utile assumerli due tre volte alla settimana. In condizioni di stress psicofisico, malattie, alimentazione scorretta anche quotidianamente.

Sia come prevenzione che come cura in caso di infezioni  è consigliabile una integrazione di vitamine  e di minerali .

Soprattutto  Vitamina C, ma anche vitamina E, Vitamine del gruppo B, B9 e B12, magnesio, manganese, calcio, ferro, zinco, rame, selenio.

Le Vitamine sono coenzimi che, insieme ai minerali,  permettono le reazioni enzimatiche fondamentali per per la vita.  

Ottimi i succhi di verdura (sedano,carota, barbabietola)  effettuati con l’estrattore da assumere una volta al giorno al mattino a digiuno prima di colazione. Con aggiunta di frutta preferibilmente mela, ananas, melograno e succo di limone molto ricco di vitamina C.

L’assunzione del rimedio omeopatico costituzionale, cioè scelto sulla totalità dei nostri sintomi e della nostra storia personale, è sicuramente una delle strategie migliori e più profonde per riequilibrare il sistema immunitario e permetterci di affrontare eventuali infezioni in pieno stato di salute.


Anche la fitoterapia può essere di grande aiuto

Alcune piante sono utilizzate da secoli dall’uomo e dalle medicine tradizionali come valido aiuto in corso di infezioni. Molto interessante è constatare che  la scienza e la ricerca clinica attuale ne hanno confermato l’utilità in moltissime situazioni cliniche infettive.

In questo articolo cito alcune delle più importanti, alcune e non tutte, con particolare attenzione alle piante attive nei confronti di batteri antibiotico resistenti e nei confronti  dei virus e dei virus della specie coronavirus.


ECHINACEA radice

ECHINACEA  radice

Sia la varietà Purpurea che la varietà Angustifolia.Piante originaria del Nord America, cara alla cultura e medicina tradizionale dei nativi americani.


HELICHRYSUM ITALICUM

HELICHRYSUM ITALICUM sommità fiorite

Possiede attività antinfiammatorie e antivirali. I flavonoidi contenuti nel fitocomplesso non solo hanno azione antistaminica ma inibiscono la liberazione di importanti fattori dell’infiammazione responsabili della bronco costrizione (leucotrieni e prostaglandine) e delle sindromi asmatiche più gravi. La ricerca clinica ha confermato potenti attività antimicrobiche nei confronti dello Staphylococcus aureus, del batterio della tubercolosi e nei confronti dell’herpes virus, del virus dell’influenza , del virus della poliomelite e dei virus che danno forme para-influenzali come Coronavirus.


SAMBUCUS NIGER sommità fiorite

SAMBUCUS NIGER sommità fiorite

Dimostrata efficacia nel ridurre rapidamente l’intensità dei sintomi dell’influenza e la durata della patologia. Aumenta la produzione di anticorpi contro il virus influenzale. Indicato nelle bronchiti e polmoniti . In alcuni studi scientifici viene indicata come piante utile nelle infezioni virali a carattere epidemico e pandemico

PANAX GINSENG radice

Grandissima pianta tonica adattogena. Utilizzata da secoli dall’uomo: dona la longevità, immunostimolante, antitumorale, ipoglicemizzante e regolatrice della pressione arteriosa . Ricerche recenti la consigliano come uno dei più potenti aiuti nei confronti dei virus oltre che dell’influenza della specie Coronavirus.

Non adatto ai bambini!


GLYCYRRHIZA  GLABRA ovvero LIQUIRIZIA

Non solo caramelle… Grande pianta con azione anti -gastrite e anti- ulcera gastrica, tonica adattogena, antidepressiva, antitumorale, antinfiammatoria e antiallergica. La pianta ha dimostrato azione antibatterica e antimicotica (Candida Albicans) ma anche azione antivirale nei confronti di virus quali Herpes virus, HIV virus, il Virus dell’influenza  e Coronavirus specie. Viene consigliata come validissimo aiuto nella sindrome respiratoria acuta SARS da Coronavirus.


BERBERIS VULGARIS detto Crespino. Radice

BERBERIS VULGARIS detto Crespino. Radice

Azione antimicrobica ad ampio spettro e nei confronti delle infezioni da batteri resistenti agli antibiotici. Il fitocomplesso grazie alla presenza di alcuni alcaloidi isochinolonici di cui il più importante è la berberina (contenuta anche nell’hydrastis canadensis pianta antinfettiva per eccellenza degli indiani d’america) è in grado di combattere infezioni causate da batteri come lo staphylococcus  specie e lo streptococcus specie; Clamydia, i batteri causa della gonorrea e della meningite, sifilide, tifo, colera, salmonella e molti altri. Aiuta in tutte le forme di dissenteria batteriche. Candidosi intestinali e sistemiche. Thrichomonas vaginale.

I ricercatori confermano l’efficacia anche nei confronti di temibili parassiti intestinali (sempre più frequenti a causa di viaggi e flussi migratori) come la Giardia e l’Entamoeba Histolitica. Unica precauzione le terapie con Crespino non possono essere di durata superiore a 30-40 giorni nel caso si possono ripetere dopo qualche settimana di interruzione, non è consigliabile nei bambini e nelle donne in gravidanza.


JUGLANS REGIA foglie

JUGLANS REGIA foglie

Per il Dott. Bach (walnut fiore) è il fiore della protezione per eccellenza.  Attivo sia su batteri gram positivi che gram negativi responsabili  di molte infezioni ospedaliere resistenti agli antibiotici. Aiuta contro agenti patogeni quali Pseudomonas Aeruginosa, Klabsiella Pneumoniae, Escherichia Coli. Virus: HIV, Herpes Virus, Poliovirus (poliomelite), Miceti quali Candida Albicans intestinale e Criptococcus.


THYMUS SERPILLUS E VULGARIS  pianta intera

THYMUS SERPILLUS E VULGARIS  pianta intera

Per il Dott. Bach (walnut fiore) è il fiore della protezione per eccellenza.  Attivo sia su batteri gram positivi che gram negativi responsabili  di molte infezioni ospedaliere resistenti agli antibiotici. Aiuta contro agenti patogeni quali Pseudomonas Aeruginosa, Klabsiella Pneumoniae, Escherichia Coli. Il timo è una pianta da noi conosciuta più per le sue proprietà culinarie che terapeutiche. Grazie alla presenza di oli essenziali che le conferiscono il buon profumo è una delle piante con maggiori proprietà antibatteriche. Si distingue soprattutto per l’azione nei confronti  del  mycobacterium tubercolosis  sia a livello polmonare che intestinale e delle altre specie di mycobacterium atipiche. L’olio essenziale messo su ferite e cute infetta promuove rapide guarigioni.

Tutte queste piante si possono trovare in commercio sotto forma di piante per infusi, estratti secchi in compresse o soluzioni idroalcoliche in gtt.

Io consiglio, qualora non ci siano controindicazioni come gastrite o bambini piccoli, la somministrazione in gocce poiché l’estrazione alcolica è la migliore per efficacia terapeutica. Il dosaggio varia se si vuole un effetto preventivo (30 gtt al giorno) o curativo (dalle 20-30 gtt due tre volte al giorno) oppure se si associano tra di loro. Per affrontare con serenità questa nuova sfida del Coronavirus consiglio Sambuco Fiori 20 gtt, Helichrysum italicum 20 gtt, Crespino 10 gtt, Ginseng 10 gtt, Echinacea 10 gtt in unica somministrazione al mattino prima di colazione come prevenzione.

Il  Ministero della Salute Indiano che promuove molto le cure omeopatiche consiglia a scopo preventivo Arsenicum Album 30 ch tubo dose, tre globuli della monodose al giorno sublinguali e a stomaco vuoto per tre giorni.

Quando è possibile assumere il proprio rimedio simile e costituzionale che più di tutto porta la persona al riequilibrio e rende il sistema immunitario maggiormente efficace e attivo.

Corsi di Cucina Naturale

Ciao

Per mantenetre lo stato di salute è fondamentale una corretta e sana alimentazione.

Per interesse personale e per formazione professionale ho frequentato svariati corsi di cucina, cucina naturale e cucina macrobiotica.

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