INFEZIONI BATTERICHE, VIRALI E IMMUNITÀ

Le medicine complementari  hanno la possibilità di utilizzare composti fitoterapici  e omeopatici in grado di prevenire le infezioni rendendo l’organismo più forte nei confronti di batteri e virus e altrettanto di curare l’infezione quando una persona si sia ammalata.

Alcune piante sono utilizzate da moltissimi anni dalle medicine tradizionali (e per medicine tradizionali si intendono le medicine antiche); medicina tradizionale cinese, ayurvedica, ippocratica e molte altre fino al secolo scorso.

Negli ultimi anni , con il crescere di infezioni batteriche resistenti agli antibiotici e con l’insorgere di nuove epidemie causate soprattutto da nuovi virus, sono state studiate dalla ricerca scientifica molte di queste piante al fine di comprendere il meccanismo di azione e le loro proprietà farmacologiche. Nella maggior parte dei casi la ricerca scientifica ne ha confermato l’efficacia.

I risultati nella pratica clinica sono stati incoraggianti e in molte parti del mondo la medicina ufficiale utilizza già alcune piate con successo. Un esempio è il Vaccinium vitis idaea ovvero il mirtillo rosso molto utile in caso di infezioni alle vie urinarie causate da batteri resistenti agli antibiotici.

Nei confronti di batteri e virus la ricerca scientifica ha confermato la grande utilità di moltissime piante tra le quali spiccano: THYMUS VULGARIS e SERPILLO, JUGLANS REGIA (noce), LAURUS NOBILIS (alloro), ARCTIUM LAPPA (bardana), BERBERIS VULGARIS (crespino).

Alcune piante oltre ad attività antibatterica posseggono sostanze ad azione antivirale, azione molto preziosa poiché come tutti sappiamo i virus non rispondono alle terapie antibiotiche. Queste piante sono: ECHINACEA ANGUSTIFOLIA e PURPUREA, HELICHRYSUM ITALICUM, SAMBUCUS NIGRA, PANAX GINSENG, GLYCYRRHIZA GLABRA (liquirizia).

Interessante è anche il ruolo dei polisaccaridi presenti nel regno vegetale .  I polisaccaridi o glicani sono zuccheri molto complessi costituiti da molte unità di monosaccaridi. Ne sono un esempio la cellulosa e gli amidi. I polisaccaridi non vengono assorbiti a livello intestinale poiché sono molecole molti grandi ma la loro presenza è molto preziosa.  Svolgono un ruolo di protezione delle mucose di tutto il tratto digerente, hanno effetto lassativo  ma soprattutto, ed è per questo che ci interessano adesso sono potenti immunostimolanti poiché a livello dell’intestino vanno a stimolare le placche del Peyer , importanti stazioni linfonodali collegate al GALT (gut associated  lymphoreticular tissue) cioè il nostro sistema linfatico intestinale.


In particolare i polisaccaridi stimolano la produzione di  citochine (mediatori della risposta immunitaria) le quali attivano  la produzione dei macrofagi che sono gli attori principali dell’immunità aspecifica ma anche stimolano la proliferazione  e la differenziazione di linfociti T e B che sono artefici delle reazioni immunitarie  specifiche cioè del riconoscimento del particolare tipo di virus o batterio e incominciare la produzione di anticorpi mirati e specifici verso quell’agente patogeno causa dell’infezione.

I polisaccaridi si trovano ampiamente nel regno vegetale, costituiscono il rivestimento esterno di molti semi, sono contenuti in molte radici e cortecce ma in particolare ne sono ricchi il mondo delle alghe e dei funghi. Assumere fitoterapicI a base di alghe e funghi, oltre a molte altre attività curative,  stimola il sistema immunitario. Scegliere tra alghe e funghi come stimolanti dipende molto dalle caratteristiche del paziente e dalle patologie che presenta. In linea di massima le alghe sono validi aiuti nei bambini durante le malattie esantematiche, sono maggiormente indicate in bambini adolescenti e giovani,  i funghi  in situazioni più complesse. I funghi possiedono importanti attività antitumorali.

Tra i funghi con maggiori proprietà antivirali ricordiamo il MAI-TAKE o Grifola Frondosa, il REISHI o Ganoderma Lucidum, il CORIOLUS VERSICOLOR . Ognuno dei quali ha attività e proprietà specifiche.


Altre piante ricche di polisaccaridi e con spiccata attività immunostimolante sono l’ALOE, l’ANGELICA ARCANGELICA e ANGELICA SINENSIS, GINSENG, CANNELLA, CURCUMA, LIQUIRIZIA, SALVIA.

I funghi e le alghe possono essere utilizzati anche  in pazienti con patologie autoimmuni poiché la loro azione immunostimolante si accompagna ad una uguale azione immunomodulante  e a ragione di questo alcuni funghi rientrano nelle terapie delle patologie autoimmuni.

Come vedete però funghi, alghe, cannella, curcuma, salvia sono anche ingredienti della nostra cucina e quindi in questo periodo incominciamo a scoprire e riscoprire ricette con questi alimenti e spezie.


Oltre all’aiuto che ci viene dal mondo vegetale anche  l’omeopatia è molto preziosa.

Si crede erroneamente che l’omeopatia sia una medicina che cura molto lentamente e solo patologie croniche.

In realtà l’omeopatia nasce come medicina di urgenza per curare  patologie acute. In alcuni paesi come l’India, il Sud America, Israele si utilizza l’omeopatia anche in situazioni di urgenza poichè unisce efficacia e diminuzione dei costi sanitari. Si può utilizzare in sinergia con la medicina allopatica con la finalità di aiutare il più possibile i pazienti.

Nel la primavera del 2019 India e Israele hanno firmato un patto di intesa per rafforzare la cooperazione e potenziare la ricerca in medicina omeopatica. Israele ha previsto un  investimento di  60 milioni di dollari circa.

Cerco ora di spiegare brevemente il perché dell’efficacia dell’omeopatia in urgenza.

L’urgenza può essere cardio vascolare, traumatica, infettiva…ecc ma oggi parliamo di urgenza in ambito infettivo.

Facciamo l’esempio delle epidemie: durante un’epidemia le persone che contraggono l’infezione sviluppano tutta una serie di sintomi alcuni uguali per tutti altri invece  diversi da persona a persona anche se affetti dalla stessa infezione.


Per comprendere come cura l’omeopatia dobbiamo  spiegare alcuni concetti.

A  differenza di quello che si pensa, l’omeopatia fu la prima medicina sperimentata in maniera scientifica nella storia della scienza medica. Il suo scopritore il Dott. Samuel Hahnemann sperimentò su di sé, sui suoi colleghi e su molte persone sane i rimedi omeopatici ( per la maggior parte veleni provenienti dal mondo vegetale, minerale e animale diluiti e dinamizzati). Le sperimentazioni furono condotte su vasta scala. Ogni sperimentatore dopo qualche giorno di somministrazione per ogni rimedio sviluppò tutta una serie di sintomi che furono catalogati nel repertorio omeopatico e nella materia medica.

In corso ad esempio di infezione virale  Il medico omeopata dovrà studiare tutti  sintomi uguali e diversi presentati da ogni paziente e somministrare al pazienta ammalato quel rimedio che nella maggior parte degli  sperimentatori  sani  ha dato  lo stesso raggruppamento di sintomi.

Sembra incredibile ma è così: la sostanza che in natura produce dei sintomi su uno sperimentatore sano  è in grado di curare le malattie che presentano la stessa tipologia di sintomi. Similia similibus curentur  ovvero il simile cura il simile.

Un illustre omeopata Dott. Von Boenninghausen  consigliere reale scrive così in un articolo del 1800 durante l’epidema di colera asiatico:”riguardo all’epidemia di colera che adesso imperversa, all’inizio degli anni 30 di questo secolo è stato dimostrato, senza alcun dubbio, che nulla più della paura per questa malattia ne favorisce la diffusione…” a parte questo trafiletto che riguarda l’800 ma che ci riporta con la macchina del tempo ai giorni nostri, quella stessa epidemia era stata brillantemente dominata dalle cure omeopatiche. Si parla di genius epidemico quando si trovano i rimedi omeopatici maggiormente utili in corso di epidemia. In quel caso erano il Veratrum Album, la Camphora e Cuprum. In questo mese tutti gli omeopati del mondo stanno studiando il genius epidemico di questa epidemia. Alcuni rimedi si stanno evidenziando come molto utili.


Ma l’omeopatia può oltre che curare prevenire.

In che modo? Hahnemann  sostiene che nello stato sano nell’uomo comanda la Forza Vitale di tipo spirituale che vivifica il corpo materiale (concetto in realtà ripreso da tutti i grandi medici della storia da Ippocrate a Paracelso) . Sempre Hahnemann dichiara che l’uomo si ammala soltanto quando questa forza vitale diviene disaccordata.

Parliamone in termini moderni , senza entrare in discussioni spirituali, è evidenza comune che se siamo molto felici non ci ammaliamo quasi mai anche se veniamo in contatto con persone ammalate e se siamo molto stanchi, stressati e vessati  molto più facilmente ci ammaliamo.

La nostra forza vitale può entrare in sofferenza per molti motivi esterni ma anche interni a noi, per traumi o anche per miasmi cronici. L’epigenetica spiega molto bene ciò che Hahnemann aveva compreso parlando dei miasmi. Le grandi patologie del passato e o eventi traumatici vissuti dai nostri genitori nonni  ecc sono in grado di produrre variazioni epigenetiche che si ripercuotono nelle generazioni successive. Si parla di modificazioni epigenetiche che producono stati cronici. Ovviamente a causa di quanto detto e del tipo di vita che tutti noi conduciamo presentiamo sintomi che esprimono uno stato cronico di malattia che indebolisce sempre di più la nostra forza vitale:  in altre parole la nostra vitalità diminuisce e la nostra suscettibilità nei confronti degli eventi esterni aumenta sempre di più.

L’omeopatia prendendo in considerazione tutta la storia fisica e psichica del paziente e anche delle generazioni precedenti, malattie e traumi è in grado  di somministrare i rimedi più simili. Spesso è un lavoro a strati un rimedio per volta.

I  rimedi più simili attivano la forza vitale che è in grado di riportare l’uomo in stato di equilibrio, felicità e maggiore resistenza nei confronti dell’esterno. Ovvio che quando dobbiamo intervenire sulla cronicità i tempi sono lunghi e si parla di un percorso che progressivamente  guarisce  o porta comunque ad una buona qualità di vita.

Dott.ssa Michela Pessot